Psicologia dell’amicizia: la firma neuronale della relazione

amicizia

L’amicizia è una di quelle esperienze che caratterizza l’esistenza di tutti gli esseri umani. Senza sapere che cos’è l’amicizia, non potremmo vivere. 

In fondo è la vita in sé che ce lo chiede: da soli, il più delle volte, non possiamo farcela. E allora ecco che l’amico ci è di supporto, ci aiuta e ci sostiene. La psicologia dell’amicizia analizza proprio queste specificità relazionali, e ci porta a capire, nel dettaglio, che cos’è l’amicizia. Perché nasce, perché si sviluppa e, a volte, perché si interrompe. 

L’amicizia fa parte del ciclo di vita di ogni persona, dall’infanzia all’adolescenza, fino ad arrivare alla vita adulta e alla vecchiaia. Come l’essere umano, anche il modo di fare amicizia si modifica con il tempo e con l’avanzare degli anni. In psicologia dell’amicizia, dunque, capire cos’è l’amicizia vuol dire esaminare le varie fasi della vita. 

Come nasce l’amicizia: infanzia e adolescenza

Prendiamo l’infanzia, è uno dei momenti più belli e forse più innocenti della nostra esistenza. Le relazioni amicali non sono altro che relazioni “di gioco”, del giusto o sbagliato. Tu giochi con me? Bene, mi sei amico. Tu non giochi con me? Non mi sei amico, ma ti darò comunque una seconda opportunità in futuro. 

Nell’infanzia l’amicizia è vera, perché il pensiero, il dubbio e la mente devonoamicizia ancora svilupparsi del tutto. Un bambino è davvero quel che appare, perché non dispone di nessun sotterfugio razionale. Ancora non è capace di tradire un amico e forse proprio per questo la sua è un tipo di amicizia sincera, onesta e, al contempo, diretta. 

Cosa un po’ diversa accade nel periodo successivo della vita, quello dell’adolescenza, vera e propria palestra dell’amicizia. Subentrano il pensiero, la razionalità, i primi amori: l’amicizia deve lottare per esistere tra perdono e tradimento, sempre lì in agguato a metterla a repentaglio. In psicologia dell’amicizia, il periodo dell’adolescenza è fondamentale, poiché rappresenta la base o il prototipo di tutte le relazioni amicali adulte. E’ in adolescenza che prendono avvio quelle relazioni d’amicizia storiche, destinate a durare per tutto il resto della nostra vita. Sto parlando dei nostri migliori amici, quelli di sempre, quelli con cui ti sentirai sempre “a casa”.  

In adolescenza, infatti, si è immersi in un grande caos fisico e psicologico, e gli amici rappresentano una componente basilare affinché il processo di costruzione identitaria venga compiuto con successo. Rappresentano una spinta ulteriore per la nostra resilienza e antifragilità. In questo periodo della vita così delicato, gli amici, in un certo senso, diventano la nostra seconda famiglia che ci accompagnerà, a volte, fino alla vecchiaia. 

Dunque, che cos’è l’amicizia?

Nell’amicizia ci sono tre fasi d’evoluzione. In una prima fase vi è l’incontro, quindi la reciproca conoscenza. E’ una fase condivisa con l’amore, in cui ci si studia e ci si avvicina. In una seconda fase “ci si riconosce”, diventando complici. In seguito, l’amicizia si svilupperà ed evolverà diventando più intima e confidenziale

amiciziaPer spiegare cosa succede da un punto di vista neuronale quando due persone diventano amiche (sto parlando delle “grandi amicizie“) ti richiamo alla mente due mele, una rossa e una gialla. Sì, proprio due mele, decidi tu la marca, non è importante. Ecco, prendi queste due mele e ognuna dividila in due parti. Avrai in totale quattro parti, giusto?

Prova adesso a ricongiungere una metà di mela rossa con la sua parte speculare. Noterai che si ricongiungerà perfettamente, ridando vita all’originaria forma della mela rossa: questo è amore. Prova a ricongiungere adesso una metà di mela rossa, con una metà di mela gialla. Sebbene siano fatti della stessa sostanza, appartengano alla stessa tipologia di frutto, la loro sovrapposizione, per quanto simile, non sarà mai identica: questa è l’amicizia.

Solo le “vere amicizie” diverranno grandi. L’amicizia, in definitiva, è la capacità di stare uniti, pur essendo diversi. Scopri qui, con un piccolo test, che tipo di amico sei. Ma che cos’è che rende un’amicizia duratura nel tempo? E, soprattutto, cosa spinge le persone a riconoscersi e diventare amiche

Cosa succede nel cervello: la firma neuronale

Un gruppo di ricercatori dell’Università della California (Parkinson et al., 2018) ha svolto un’interessante ricerca di psicologia dell’amicizia, dimostrando che esiste una cosiddetta “firma neuronale” che permette l’instaurarsi di una relazione amicale tra due o più persone.

amiciziaNello studio, i ricercatori hanno coinvolto vari studenti universitari. Non svelando il reale lo scopo della ricerca, hanno dapprima chiesto con chi gli stessi studenti avevano intessuto relazioni amicali all’interno della loro classe. In seguito, hanno mostrato a ognuno di loro dei filmati riportanti scene di vita reale, commedie e documentari. Con il monitoraggio dell’attività cerebrale degli studenti, che dovevano esprimere un giudizio sui video, si è visto che le persone in amicizia avevano un’attività cerebrale molto simile nel momento in cui esprimevano la valutazione. 

In altre parole, l’amicizia si crea laddove esistono delle firme neuronali e biologiche pre-esistenti, inerenti opinioni, interessi e valori. I cervelli degli amici, quindi, si somigliano e si sviluppano allo stesso modo, nel tempo, pur rimanendo tra loro diversi. Se tale presupposto neuronale non c’è, è probabile che un’amicizia, laddove inizi, sarà di breve durata.

Un po’ come le due mele rosse e gialle di prima. Fatte della stessa sostanza e aventi la stessa forma, ma mai perfettamente compatibili. 

Bibliografia

Ghisleni, M., Rebughini, P. (2006). Dinamiche dell’amicizia. Riconoscimento e identità, Franco Angeli, Milano.

Parkynson, C., Kleinbaum, A.M., Wheatley, T. (2018). Similar nerual responses predisct friendship, Nature Communication, 9, 332, 1-14.