Test Luscher e Psicodiagnosi

Cenni di psicodiagnosi

La psicodiagnosi, o valutazione psicodiagnostica, è una valutazione psicologica e cognitiva della personalità. Viene svolta attraverso colloqui e strumenti specifici (questionari, interviste strutturate, test psicologici) che consentono allo psicologo di rilevare gli elementi caratterizzanti dell’individuo che ha di fronte. Attraverso una consulenza psicodiagnostica, ovvero, lo psicologo sarà in grado di avere una visione più chiara delle problematiche del paziente, del suo disagio psicologico, nonché delle risorse che ha a disposizione.

La conoscenza degli elementi psicodiagnostici consente di programmare un piano terapeutico individualizzato. Quest’ultimo può consistere in una serie di colloqui psicologici di sostegno o in un vero e proprio percorso psicoterapeutico. Le modalità e specificità del trattamento dipenderanno dalla tipologia di problema presentato e dal livello di sofferenza del paziente.

Tra i test psicologici più utilizzati in ambito psicodiagnostico vi è il Test di Luscher.

Test di Luscher

Altrimenti detto test dei colori, il test di Luscher è stato costruito da Max Luscher nel 1947 a seguito di ricerche svolte sugli effetti psicofisiologici dei colori. Ogni colore o, meglio, ogni frequenza cromatica, infatti, produce un effetto psicofisico del tutto personale in chi la percepisce, a prescindere dal sesso, dall’età o dalla cultura di appartenenza. Secondo Luscher, in altre parole, ogni colore genera nella psiche di qualsiasi persona significati fisici ed emotivi specifici.

Questi significati prenderanno forma attraverso un atteggiamento favorevole o sfavorevole nei confronti di una determinata frequenza cromatica. L’interpretazione degli stessi significati attribuiti e la preferenza o il rifiuto espresso nei confronti di un colore, pertanto, rileverà lo stato psicofisiologico della persona e fornirà un’innumerevole quantità di informazioni psicodiagnostiche e personologiche.

I colori si possono considerare, infatti, come uno strumento comunicativo della nostra mente, poiché suscitano emozioni di vario tipo. La scelta o il rifiuto di un determinato colore, ad esempio, in un particolare momento della vita, può avere un significato psicologico sottostante, indicatore del disagio o di aspetti peculiari della personalità. Per tale motivo, oltre che come test psicodiagnostico, il test di Luscher si presenta anche come un ottimo strumento per una profonda autoanalisi di sé.

La somministrazione e il suo significato

Il test di Luscher prevede che il paziente operi delle scelte cromatiche tra ventitré tonalità differenti di colori, presentati in sette tavole contigue. Di fronte a queste tavole, su richiesta dello psicologo, il paziente esprimere una preferenza o un rifiuto per varie coppie di colori.

La scelta o il rifiuto di un colore sarà inconsapevole, ma non casuale. Un colore verrà scelto o rifiutato se è in sintonia, o meno, con il proprio stato psicofisiologico. Sulla base, pertanto, delle preferenze e dei rifiuti (opportunamente riportate su di un protocollo dallo psicologo) sarà in seguito possibile dedurre lo stato psichico e fisiologico della persona. L’interpretazione delle scelte effettuate, quindi, potrà anche dare maggiori indicazioni sul disagio e sulla sofferenza psicologica del paziente.

Le risposte di un individuo di fronte alle tavole di colori del test di Luscher saranno sempre individuali e personali. Ci sono infatti moltissime combinazioni di colori esprimibili, così come innumerevoli sono le personalità e gli stati d’animo connessi. E’ però proprio dal tipo di scelte, dalla relazione tra i colori e dalle sensazioni provate che emergerà l’unicità e l’individualità della persona.

Ogni somministrazione, così come ogni successiva interpretazione, pertanto, sarà diversa da quella di qualsiasi altro individuo. Di conseguenza, anche l’eventuale trattamento psicoterapeutico dovrà essere individualizzato sulla base delle specifiche caratteristiche psicodiagnostiche rilevate.

Il significato dei colori

I colori su cui si devono operare delle scelte cromatiche, in relazione a varie tonalità, sono i seguenti:

  1. Grigio: rappresenta la neutralità, il rifiuto da qualsiasi influenza esterna e il desiderio di non lasciarsi coinvolgere.
  2. Blu: è sinonimo di calma, serenità, unione; richiama la famiglia, il senso di contenimento e l’appartenenza.
  3. Verde: è la fermezza, l’ostinazione, l’azione, la perseveranza; in termini psicodinamici, rappresenta l’Io.
  4. Rosso: la passione, l’energia, l’eccitazione; a livello immaginativo, può essere rappresentato da una fiamma, dal sangue, dalla conquista.
  5. Giallo: è il colore più luminoso e richiama l’allegria, la leggerezza, la spensieratezza, l’apertura agli altri.
  6. Violetto: essendo un insieme di rosso e di blu, tenta di unificare l’impulsività con la calma del blu; rappresenta l’identificazione, la sensibilità, l’intimità, la fantasia.
  7. Marrone: deriva dal rosso e dal giallo, divenendo quindi il sinonimo delle maggiori sensazioni di benessere o malessere psicofisico.
  8. Nero: è l’opposizione, la negazione totale del colore; è la conclusione di una storia.

Le scelte cromatiche da effettuare sulle tavole non attengono soltanto ai colori sopramenzionati, ma anche a tonalità derivanti da una combinazione di essi. Il blu, il verde, il rosso e il giallo, inoltre, vengono detto colori primari o fondamentali per l’importanza che hanno; tutti gli altri, invece, colori secondari.

A cosa serve il test di Luscher

La ricchezza dei dati che si ottengono da una somministrazione del test di luscher è innumerevole. Tra i principali si possono ricordare, almeno per quanto riguarda la psicodiagnosi:

  • la conoscenza della situazione attuale dell’individuo, nonché il suo umore;
  • le caratteristiche della sua personalità, ovvero i desideri, le necessità, i pensieri che gli generano ansia;
  • le strategie comportamentali;
  • la sua predisposizione costituzionale (volontà, desideri, capacità relazionali, aspettative…);
  • situazioni di rischio medico, come predisposizioni psicosomatiche o mediche (ipertensione, problemi di pressione, ulcera, infarto…);
  • predisposizioni comportamentali di tipo delinquenziale;
  • individuazione e caratterizzazione di disturbi e problematiche psicologiche;
  • spiegazione di meccanismi alla base della sofferenza psichica;
  • capacità artistiche, inclinazioni personali e relazionali, conflitti, livello di autostima e ogni altra informazione di stampo psicologico.

Ci sono molti modi e finalità, pertanto, con cui il test di Luscher può essere usato, dalla psicodiagnosi alla semplice analisi di sé. Come tutti i test psicologici, però, è uno strumento molto delicato, il cui uso è destinato solo a professionisti del settore. Malgrado, infatti, il termine “test dei colori” possa apparire alquanto semplicistico, l’utilità in campo psicologico, medico e psicoterapeutico del test è davvero sterminata.