Ossessività e compulsione: di cosa si tratta?

personalità ossessiva compulsiva

Spesso l’ossessione e la compulsione vanno di pari passo, ma non sempre l’una presuppone la presenza dell’altra. 

Quante volte ti sarà capitato di chiudere la porta di casa, e chiederti: avrò chiuso il gas? Avrò chiuso le finestre? E magari, una volta rientrato ed esserti accertato che fosse tutto apposto, non esserti riuscito comunque a rasserenare. Quel dubbio ti è rimasto in testa anche lontano da casa: avrò chiuso il gas? e le finestre? Questo pensiero ripetuto e pedante, può definirsi un’ossessione. Se accompagnato da un comportamento ripetuto (come controllare più volte di aver chiuso il gas), allora diventerà una compulsione. Qui hai un famoso esempio, tratto dal film “Qualcosa è cambiato”. 

Attenzione però, da qui a considerare un comportamento ossessivo-compulsivo come una vera e propria patologia, ne passa di acqua sotto i ponti!

Quali sono le persone ossessive e compulsive

La persona ossessiva è una persona che ama spesso concentrarsi sul pensare, sul porsi dubbi, perplessità. E’ una persona profondamente insicura, che pensa ripetutamente e mille volte sul da farsi. E’ il più delle volte colei che è incapace di prendere una decisione finale. L’ossessivo è una persona dubbiosa, pulita, ordinata, parsimoniosa. Ama lapersonalità ossessiva puntualità, il controllo, ha bisogno di giustificare tutto razionalmente. E’ una persona che rimugina costantemente su tutto ciò che le accade, spesso senza lasciar trasparire alcuna emotività. Si ritrae dal voler esprimere i propri sentimenti e, se lo fa, prova spesso vergogna. Affronta tutto, anche i sentimenti, solo dal punto di vista razionale. Soffre di un enorme senso di colpa e sente di avere un’immensa responsabilità. 

Gli ossessivi sono, ad esempio, quei tipi di dirigenti che negano agli altri e a se stessi il riposo e lo svago. Vogliono che tutto sia impeccabile, sono dediti al lavoro, oltre il quale null’altro esiste. Aspirano alla perfezione che, in quanto irraggiungibile, li rende infelici ogni volta che capiscono che è impossibile raggiungerla. 

Le personalità ossessivo-compulsive, invece, associano ai pensieri ossessivi anche dei comportamenti ripetuti. Sono concentrate, ovvero, sul fare. Ad ogni ossessione fa seguito un comportamento che, se non lo mettono in atto, le riempe di sensi di colpa. Sono individui precisi, rituali, abitudinari. Può capitare che eseguano sempre gli stessi comportamenti prima di compiere una determinata azione. Ad esempio, non è raro trovare persone che controllino ripetutamente la chiusura della propria auto. Non vanno a letto se prima tutti gli interruttori della casa non sono chiusi nello stesso senso. Ripercorrono una strada più volte, pur di arrivare alla fine della stessa con un numero di passi pari. E via dicendo. 

L’origine e il perché dell’ossessione e della compulsione

Difficile spiegare in poche righe da dove si origina la personalità ossessivo-compulsiva. Sono stati scritti trattati su trattati sull’argomento. Cercherò di utilizzare un linguaggio semplice ed esemplificativo. 

L’ossessione e la compulsione sono solo la parte esterna di un problema ben più radicato. Ciò vuol dire che i comportamenti ossessivo-compulsivi vengono messi in atto per non far venire a galla emozioni, sentimenti, ricordi, traumi ben più gravi e destrutturanti. La persona non può permettersi di farseli venire in mente, poiché ossessionesarebbero molto dolorosi. E allora mette in atto le ossessioni e le compulsioni, pur di non sentirli. 

Mi spiego meglio. Fai finta di essere in aperto mare, su una barchetta a remi. All’improvviso ti accorgi che la barca incomincia a imbarcare acqua da un buco che si è formato sul fondo della stessa. Con un secchiello, allora, incominci a prendere acqua, e buttarla fuori dalla barca, pur di farla rimanere a galla. E lo fai ripetutamente, costantemente, altrimenti la barca andrà a fondo. Ne vale della tua stessa sopravvivenza. 

I comportamenti ossessivi e compulsivi servono proprio per non far andare a fondo la barca. Sono quel movimento ripetuto e stancante che ti permette di buttare fuori l’acqua dalla tua barchetta, e permetterle così di rimanere a galla. Tutto ciò pur di non andare a vedere l’entità del danno che c’è sul fondo. Ma quanta fatica per mantenere a galla la tua imbarcazione!

Che cos’è il buco che è sul fondo della barca? Può essere un trauma del passato, un rapporto difficile con i genitori, un lutto, qualsiasi cosa abbia sconvolto la vita della persona. Pur di non “andare a fondo”, allora, ogni persona mette in atto un tipo di “difese psicologiche” che, nel caso degli ossessivi, sono proprio le ossessioni o le compulsioni. 

Quando preoccuparsi e cosa fare

Se ti stai riconoscendo in alcune caratteristiche della personalità ossessivo-compulsiva, personalità ossessiva compulsivastai tranquillo: è normale. Devi sapere, infatti, che chiunque può avere ossessioni (pensieri involontari e persistenti) e compulsioni (atti involontari e persistenti). Non soltanto le persone puramente ossessive e compulsive. Nel caso di questi ultimi, però, avremo soltanto questo tipo di difese, e non altre modalità per affrontare la vita. 

Ci sono vari livelli di gravità delle ossessioni e compulsioni, in base all’entità “del buco che c’è sul fondo della barca”. Alcuni pensieri ossessivi (come il controllare ripetutamente di aver chiuso l’auto) emergono quando si è sotto stress, o si è insicuri. Lascia che emergano: servono a sedare un po’ di incertezze interne. Il problema si presenta quando questi comportamenti sono talmente bizzarri e ripetuti, che inficeranno considerevolmente la tua vita quotidiana

Se il controllare ripetutamente di aver chiuso bene la porta di casa, ti farà perdere un pullman che ti avrebbe portato al colloquio di lavoro della tua vita, forse dovresti chiederti: che cosa sto facendo? Oppure se inizierai ad avere problemi nelle tue relazioni sociali, perché dopo aver stretto la mano a qualcuno, la guarderai schifato, e te la pulirai con il disinfettante (magari proprio di fronte a lui, perché per te è una cosa assolutamente normale): bé, c’è qualcosa che non va. Se non ti renderai nemmeno conto delle tue ossessioni e del danno che ti fanno, ancora peggio!

Uno psicoterapeuta, in questo caso, ti aiuterà a trovare la causa del tuo malessere. E a rattoppare, a poco a poco, quel buco che c’è sul fondo della tua barca, affinché tu possa non andare più a fondo. Imparerai, a quel punto, a tenere a galla la barca, senza affaticarti troppo, e goderti in pace e serenità lo spettacolo del mare. 

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Bibliografia consigliata

Gabbard, G.O. (2005). Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina, Milano, 2007. 

McWilliams, N. (1994). La diagnosi psicoanalitica, Astrolabio, Roma, 1999.